Una giustizia possibile

« Visualizza tutti i progetti

Percorsi di corresponsabilizzazione tra REO, vittima e comunità

Il progetto “Una Giustizia Possibile” è promosso da A.S.A.V. e dal Comune di Verona, con lo scopo primario di costituire un luogo di riflessione sulle prospettive della giustizia riparativa a Verona: un tavolo di esperti che discuta di mediazione, di vittime di reato, di lavori di pubblica utilità, di opinione pubblica, di pregiudizi, di giustizia.

L’analisi del contesto territoriale

Il numero di reati registrati negli ultimi tre anni, l’esistenza di un carcere nel territorio veronese e l’indicatore della percezione del fenomeno della criminalità possono costituire la base per avviare una riflessione sull’efficacia degli strumenti attuati ad oggi dalle Istituzioni per il contrasto alla criminalità e sulla possibile apertura verso altri strumenti che coinvolgano in un dialogo attivo l’autore del reato, la vittima e la comunità, in un percorso di corresponsabilizzazione.

La questione della percezione soggettiva della sicurezza, intesa come paura e preoccupazione di subire i reati, del rischio percepito della criminalità nella zona in cui si vive e, non ultimo, della certezza della pena, infondono un persistente senso di insicurezza.

L’approccio adottato dalle Istituzioni veronesi, in linea con l’orientamento del sistema giudiziario nazionale, è imperniato principalmente su una visione “reo-centrica” che tende a considerare la figura della vittima di reato parte del problema ma senza attribuirle un’identità distinta, verso la quale è escluso qualsiasi forma di coinvolgimento e dialogo attivo nel procedimento penale.

Ad ora, sul territorio di Verona, non ci risultano attività e/o indagini specifiche, tranne forse in ambito minorile, sulle ipotesi riparatorie in ambito penale, anche se si rileva una particolare sensibilità al tema della giustizia riparativa e dell’attenzione alla sofferenza delle vittime.

Ci sembra pertanto opportuno iniziare ad esplorare, insieme agli operatori istituzionali coinvolti, le ipotesi riparatorie previste dalle norme sul processo minorile, sul giudice di pace e sull’esecuzione penale esterna che non hanno prodotto finora, nella nostra provincia, riscontri apprezzabili.

Gli obbiettivi

Il progetto intende stimolare le Istituzioni e la comunità ad avviare un processo dialogico di coinvolgimento responsabilizzante tra autore e vittima di reato, anche attivando forme istituzionali di mediazione, qualora possibili, e di applicazione più sistematica di pene alternative come l’esperienza lavorativa nelle realtà territoriali esistenti.

Intende, inoltre, operare un progressivo cambiamento culturale nella comunità veronese e negli operatori coinvolti nei procedimenti penali, verso i soggetti “autore di reato” e “vittima di reato”, attraverso il superamento della visione “reo – centrica” attuale che considera l’autore del reato come l’unico soggetto su cui costruire le azioni per ristabilire l’ordine sociale, prescindendo, quindi, dal soggetto “vittima di reato”.

Obbiettivo di sfondo, che noi consideriamo importantissimo, è la sensibilizzazione. Il progetto si propone di:

  • Sensibilizzare gli operatori di giustizia di Verona (Magistrati, Avvocati, etc.) al ricorso alla mediazione nei procedimenti giudiziari.
  • Sensibilizzare la Magistratura veronese a prevedere pene alternative in cui il condannato sia impiegato in attività lavorative nelle realtà territoriali.
  • Promuovere nella comunità veronese ad un dialogo attivo con l’autore e la vittima di reato, in un percorso di corresponsabilizzazione.